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Ma sopratutto cosa sono i cookie?

 

cookiesI cookie sono dei file di testo di piccole dimensioni che si installano sul browser dell’utente ogni volta che visita un sito. Sono stati definiti 2 tipi di categorie di cookie, quelli tecnici strettamente necessari al funzionamento del sito e quelli di profilazione più precisamente utilizzati per identificare le preferenze e i gusti degli utenti. I cookie di profilazione servono esclusivamente a scopo di marketing e vengono utilizzati specialmente dai potenti della comunicazione internet ( Google, Facebook, e altre grandi agenzie del settore) al fine di veicolare in modo più contestuale possibile i loro messaggi pubblicitari.

Dal 4 Giugno 2015 è entrata in vigore anche in Italia la Cookie Law, la legge europea che definisce gli obblighi per i titolari dei siti web di informare dell’utilizzo dei cookie sul proprio sito web e in alcuni casi viene richiesto anche il consenso da parte dei visitatori ad installare determinati tipi di cookie sul proprio browser. Il principale scopo di questa normativa sarebbe quello di tutelare la privacy degli utenti, infatti in Italia la legge è stata recepita e attuata dal garante della privacy, ma i dubbi sulla sua utilità in merito sono moltissimi.

I primi ad essere stati messi in subbuglio sono i titolari (gestori) dei siti web che in modo frenetico e repentino hanno iniziato a cercare di attualizzare quanto richiesto dal provvedimento del garante dando inizio all’invasione del onnipresente banner informativo.

Dall’altra parte gli utenti hanno iniziato a convivere a ogni sito che visitavano con questo “strano messaggio” che il più delle volte scompare appena si scrolla la pagina o  al massimo viene chiuso manualmente cliccando sulla x se presente e se proprio sul tasto ok (non tanto per acconsentire ma per levarselo.. dalla vista).

Ma qualcuno che clicca sull’informativa estesa per leggerla con cognizione ci sarà?

Di fatto si verifica che gli utenti baypassano i banner poichè a loro interessa navigare e i big della comunicazione internet continuano a fare quello che hanno sempre fatto, anzi più forti di prima, ora con il consenso passivo degli utenti.

Secondo il Garante della Privacy questo è il metodo più efficace per preservare la privacy degli utenti, mettendo gli utenti del web di fronte a un mare di aria fritta e lasciandoli di fatto in una situazione di smarrimento totale, perché appunto di questa storia chi c’ha capito nulla sono stati proprio gli utenti.

 Se si aveva veramente a cuore la privacy delle persone bastava fare comunicazione, marketing a 360°, informare magari attraverso gli stessi canali persuasivi, magari proprio attraverso l’utilizzo dei cookie. La campagna avrebbe semplicemente potuto avvisare che attraverso l’utilizzo di internet i siti possono installare nei nostri browser dei cookie che servono anche per controllare i nostri gusti e di conseguenza fornirci delle pubblicità sempre più mirate ma che se la cosa non ci sta bene possiamo anche cancellare e gestire i cookie da qualsiasi browser oppure scegliere una navigazione in incognito per essere sicuri di essere immuni da qualsiasi cookie che ci voglia perseguitare, firmato il garante e buonanotte, senza tante rotture di banner e chilometri di parole abbandonate.