DiegoGiuriani.com

Era autunno del 2014 quando ho scoperto il programma Google Business View, un comparto di Google riservato a professionisti selezionati che potevano proporsi alle attività commerciali per realizzare i famosi tour virtuali a 360°, quelli che normalmente in quel periodo eravamo abituati a vedere sulle strade di Google Maps. Davvero esisteva una selezione con tanto di esame e la domanda era possibile farla solamente per operare in una singola nazione, io avevo deciso di farlo sia per l’Italia ma anche per la vicina Svizzera, giusto per avere più possibilità di ottenere la certificazione. Alla fine ho ottenuto il via libera per la Svizzera, così il passaggio successivo era l’investimento dell’attrezzatura obbligatoria: macchina reflex, obbiettivo grandangolare, il nodal ninja per tenere in asse l’obbiettivo, il cavalletto, la borsa e una serie di dispositivi per la manutenzione e la pulizia, insomma un paio di mille euro che prima di iniziare erano più un deterrente sulla nuova impresa, piuttosto che un incentivo. Infatti ricordo un sacco di dubbi quando Fotocolombo di Merate mi presentò il conto. Per ottenere la certificazione dovevo eseguire 10 Tour senza errori, il primo l’ho effettuato presso Pedroni a Vicosoprano, credo di averci messo 2 giorni tra riprese e montaggio, mi ricordo la tensione era altissima. Si usava un programma obsoleto realizzato con Sales Force di cui Google aveva fornito le credenziali per ciascun fotografo, dovevamo inserire tutti i dati del Business, codici (Cid) che non si trovavano, sembrava fatto all’italiana, infatti poi poco dopo lo hanno estinto (o forse venduti all’inps). Poi si montavano le panoramiche (stitching) si oscuravano (blur) le targhe e i volti, si creava il tour e poi si caricava sui server di Google in attesa che di un giudizio. Da quel momento è stato un tour in tutti i sensi, ho iniziato a martellare l’Engadina spingendomi fino a Scoul, poi d’estate con il passo dello Spluga aperto arrivavo fino a Coira e una volta ho avuto anche un bel lavoro a Zurigo. Facevo talmente tanti servizi che in pochi credo che facevano, ragion per cui ho avuto il piacere di ricevere un invito esclusivo allo Street View Summit 2016 di Amsterdam, un invito esteso a un centinaio di fotografi certificati provenienti da tutto il mondo. Un esperienza bellissima che mi ha dato modo di conoscere altri colleghi italiani di cui tutt’oggi tengo i contatti. La cosa sorprendente del Summit è stata la location, l’indirizzo riportava la banchina di un porto a nord di Amsterdam, all’inizio c’era il dubbio che avevamo sbagliato qualcosa, ma tutti arrivavano li e alla fine è arrivata anche la venue, ovvero una enorme chiatta che di li a poco ci avrebbe portato a spasso per i canali maggiori. All’interno della chiatta c’era un auditorium dove si è tenuta la conferenza mentre sul ponte avevano allestito l’after party ben rifornito. Purtroppo fu l’inizio della fine del programma “serio” da quel punto sparirono le esclusive dei fotografi certificati e tutte le restrizioni per le ammissioni, in sostanza chiunque poteva fare foto e caricare, con qualsiasi mezzo e dispositivo abile a fare foto a 360°. Google aveva deciso di puntare alla quantità e non più alla qualità. Per me come per altri che continuavano a offrire il servizio in modo professionale e con attrezzature idonee poco cambiò, anzi era ancora più evidente la differenza tra chi faceva il servizio professionale rispetto a chi lo faceva in modo amatoriale. Inoltre io da quel momento potevo lavorare finalmente anche in Italia, dove un sacco di miei clienti mi stavano aspettando. Ho continuato a fotografare svariate attività e al momento che sto scrivendo, (Aprile 2020) ho caricato più di 2000 foto che hanno totalizzato quasi 10 milioni di visualizzazioni.

Un servizio che a me piace molto: ARREDAMENTO E DESIGN , quello fatto più in quota a 2400 slm: RIFUGIO SASSAL MASONE quello che ha ricevuto più visite (quasi 1 mio): PIAZZA CAVALLI PIACENZA quello a me tanto caro: VALLE DEL DROGO .